Il campo sportivo di Manerbio ha una lunga storia, ricca di episodi importanti, di soddisfazioni ma anche di momenti difficili. Da sempre lo stadio in via Verdi è stato il centro per tutti gli sportivi Manerbiesi, soprattutto per gli appassionati di calcio. L’impianto è stato realizzato dal 1938 al 1939 per volere di Gaetano Marzotto e da cui prende il nome al momento della sua inaugurazione nel 1939.
Ben presto però il conflitto mondiale ne modifica in maniera devastante la fantastica struttura di cui potevamo vantarci; in tutta la provincia non c’era impianto sportivo più bello e funzionale. Il campo era un autentico tappeto da biliardo, la pista di atletica completa per tutte le discipline era sede di importanti manifestazioni nazionali e internazionali, la gradinata futuristica poteva ospitare fino a 1000 spettatori e la domenica quasi sempre era gremita di tifosi che seguivano il Marzotto Manerbio in terza e quarta serie la serie C e la serie D di quei tempi. Gli spogliatoi sotto la tribuna erano davvero una chicca e una sciccheria assoluta. Purtroppo i bombardamenti degli alleati mirati a distruggere i ponti sul Mella per fermare i tedeschi, hanno distrutto completamente tutto inesorabilmente.
Nel 1946 lo stadio Marzotto di Manerbio si è ritrovato completamente mutilato; le gradinate sono state ricostruite più contenute, quattro gradoni in legno per 60 m di lunghezza; gli spogliatoi maestosi sono stati sostituiti da un fabbricato in legno più umile e meno bello che confinava con i Lonardini; tutte le attrezzature per l’atletica sono state rovinate perdendo quindi utilità e interesse generale. Alla fine degli anni 80, precisamente nell’estate del 1988, il Comune di Manerbio con un importante contributo del coni realizza un centro sportivo completamente nuovo, bellissimo, grandissimo, invidiato da tutti.
Dopo 3 anni di lavoro Manerbio ha di nuovo un centro sportivo favoloso, con una tributa fotonica, un campo meraviglioso che diventa motivo d’orgoglio per tutti i nostri concittadini, ma soprattutto per la Virtus, che dal 1970 dopo aver lasciato il fortino dell’oratorio per le partite interne della prima squadra, si insidia stabilmente nella struttura in via Verdi 50, che sarà rinominata nell’aprile dal 1991 “stadio Enrico e Beppe Grazioli”. Beppe Grazioli è stato un appassionato e grande sostenitore del calcio a Manerbio, mentre Enrico è stato un grande calciatore molto sfortunato. In effetti “Enrico farfallino Grazioli” è stato un centravanti di grandi speranze, ma nel 1949 prima dell’imminente passaggio alla Juventus si ruppe il ginocchio a Brescia in una partita di fine campionato proprio nelle rondinelle contro i bianconeri.
Ora lo stadio di Manerbio ha spento le 33 candeline e necessita sicuramente di un'importante riqualificazione.
L’amministrazione comunale ha in mano un progetto a medio termine molto bello e ambizioso, per cui il sogno di tutti gli appassionati manerbiesi è di poter vedere presto un intervento importante che riconsegni agli appassionati del calcio un impianto funzionale degno di soddisfazione… Manerbio ha sempre avuto un centro sportivo importante, per cui il sogno è legittimo.